YAHUSHUA HA'MASHYAH

by - mercoledì, gennaio 03, 2024

 




Yahushua Ha'Mashyah

Definizione: Unigenito Figlio di Eloah, l’unico portato direttamente all’esistenza da Yahuveh. Questo Figlio è il primogenito di tutta la creazione. Per mezzo di lui furono create tutte le altre cose in cielo e sulla terra. È la seconda persona dell’universo in ordine di importanza. È il Figlio che Yahuveh mandò sulla terra perché desse la sua vita come riscatto per l’umanità, aprendo così la via della vita eterna ai discendenti di Adamo che avrebbero esercitato fede. Questo stesso Figlio, restituito alla gloria celeste, governa ora quale Re, con l’autorità di distruggere tutti i malvagi e adempiere il proposito originale del Padre per la terra. In ebraico il nome che corrisponde a Yahushua significa “Yahuveh è salvezza”; il Messia corrisponde all’ebraico Ha'Mashyah, che significa “l'Unto di Yah”.

Yahushua Ha'Mashyah è un personaggio reale, storico?

La Bibbia stessa è la principale prova della storicità di Yahushua Ha'Mashyah. Il racconto dei Vangeli non è una vaga narrazione di avvenimenti verificatisi in un tempo imprecisato e in una località ignota. Vi sono indicati con dovizia di particolari sia il tempo che i luoghi. Vedi ad esempio Luca 3:1, 2, 21-23.

Giuseppe Flavio, storico giudeo del I secolo, parla della lapidazione di “Giacomo, fratello di Yahushua che era chiamato Ha'Mashyah”. (Antichità giudaiche, Libro XX, cap. IX, 1) Un esplicito riferimento molto favorevole a Yahushua, che si trova nel Libro XVIII, cap. III, 63, 64, è stato messo in dubbio da alcuni, i quali affermano che si tratta di un’aggiunta posteriore o di una manomissione ad opera dei netzarym; ma si riconosce che il linguaggio e il genere letterario sono fondamentalmente quelli di Giuseppe Flavio, e il brano si trova in tutti i manoscritti disponibili.

Parlando dei netzarym, Tacito, storico romano della fine del I secolo E.V., dice: “Il nome derivava da Ha'Mashyah, il quale, sotto l’imperatore Tiberio, era stato condannato al supplizio dal procuratore Ponzio Pilato”.  Gli annali, Libro XV, par. 44; Garzanti, 1976, trad. di Luigi Annibaletto, p. 430.

Dopo aver citato antiche fonti storiche non cristiane che menzionano Yahushua, la Grande Enciclopedia De Agostini (1972-1978) riporta questo giudizio: “Queste fonti pagane e giudaiche sono importanti solo in quanto confermano il fatto, d’altra parte ben noto, che nei primi tempi non venne mai in mente a nessuno, nemmeno al più accanito tra i nemici del cristianesimo, di mettere in dubbio l’esistenza storica di Yahushua”. — Vol. IX, p. 380.

Yahushua Ha'Mashyah era soltanto un uomo buono?

È interessante che Yahushua rimproverò un uomo che lo aveva chiamato col titolo di “Maestro buono”, perché Yahushua vedeva nel Padre suo, e non in se stesso, la norma della bontà. (Mar. 10:17, 18) Comunque, per corrispondere a ciò che in genere le persone intendono quando dicono che qualcuno è buono, Yahushua doveva dire la verità. E in effetti perfino i suoi nemici ammisero che la diceva. (Mar. 12:14) Egli disse di aver avuto un’esistenza preumana, di essere l’unigenito Figlio di Eloah, il Messia, colui la cui venuta era stata predetta in tutte le Scritture Ebraiche. O era ciò che diceva di essere, o era un grande impostore, ma nessuna di queste alternative permette di credere che egli fosse soltanto un uomo buono. — Giov. 3:13; 10:36; 4:25, 26; Luca 24:44-48.

Yahushua era soltanto un profeta con un’autorità simile a quella di Mosè, Budda, Maometto e altri capi religiosi?

Yahushua stesso disse di essere l’unigenito Figlio di Eloah (Giov. 10:36; Matt. 16:15-17), il Messia predetto (Mar. 14:61, 62), di aver avuto un’esistenza preumana in cielo (Giov. 6:38; 8:23, 58), che sarebbe stato messo a morte e quindi riportato in vita il terzo giorno per poi far ritorno nei cieli. (Matt. 16:21; Giov. 14:2, 3) Erano vere queste sue asserzioni così da distinguerlo da tutti gli altri veri profeti di Eloah, in netto contrasto con tutti i sedicenti capi religiosi? La verità sarebbe divenuta chiara il terzo giorno dalla sua morte. Lo risuscitò Eloah dai morti, confermando così che Yahushua Ha'Mashyah aveva detto il vero ed era realmente l’unigenito Figlio di Eloah? (Rom. 1:3, 4) Più di 500 testimoni videro in effetti Yahushua in vita dopo la sua risurrezione, e i suoi fedeli apostoli furono testimoni oculari dell’inizio della sua ascensione al cielo, dopo di che egli fu nascosto loro da una nube. (1 Cor. 15:3-8; Atti 1:2, 3, 9) Furono così convinti che era stato destato dai morti e che molti di loro rischiarono la vita per annunciarlo ad altri. — Atti 4:18-33.

Perché gli ebrei in generale non accettarono Yahushua come Messia?

L’Encyclopaedia Judaica dice: “Gli ebrei del periodo romano credevano che Eloah avrebbe suscitato [il Messia] per spezzare il giogo dei pagani e regnare in un ristabilito regno d’Israele”. (Gerusalemme, 1971, Vol. 11, col. 1407) Volevano essere liberati dal giogo di Roma. La storia giudaica attesta che, basandosi sulla profezia messianica riportata in Daniele 9:24-27, c’erano ebrei che aspettavano il Messia nel I secolo E.V. (Luca 3:15) Ma quella profezia metteva in relazione la sua venuta anche col “porre fine al peccato”, e Isaia capitolo 53 indicava che il Messia stesso sarebbe morto affinché ciò fosse possibile. Ma gli ebrei in generale non sentivano affatto il bisogno che qualcuno morisse per i loro peccati. Credevano di avere una giusta reputazione agli occhi di Eloah in virtù della loro discendenza da Abraamo. Un’antologia rabbinica dice: “Tanto grande è il [merito] di Abraamo che può espiare tutte le vanità commesse e le menzogne proferite da Israele in questo mondo”. (A Rabbinic Anthology, di C. Montefiore e H. Loewe, Londra, 1938, p. 676) Rigettando Yahushua come Messia gli ebrei adempirono questa profezia sul suo conto: “[Fu] disprezzato e non lo avevamo stimato e preso in considerazione”. — Isa. 53:3, ATE.

Prima di morire, Mosè aveva predetto che la nazione si sarebbe allontanata dalla vera adorazione e che di conseguenza la calamità si sarebbe abbattuta su di loro. (Leggere Deuteronomio 31:27-29). Il libro dei Giudici conferma che questo si verificò ripetute volte. Ai giorni del profeta Geremia, l’infedeltà della nazione ne determinò l’esilio a Babilonia. Perché Eloah permise che anche i romani distruggessero Gerusalemme e il tempio nel 70 E.V.? Di quale infedeltà si era macchiata la nazione così che Eloah non la protesse come aveva fatto quando gli ebrei avevano confidato in lui? Poco tempo prima avevano rigettato Yahushua quale Messia.

Yahushua Ha'Mashyah è Eloah?

Giov. 17:3, CEI: “[Yahushua disse in preghiera al Padre suo:] Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Eloah, e colui che hai mandato, Yahushua Ha'Mashyah”. (Si noti che Yahushua riferisce l’espressione “l’unico vero Eloah” non a sé ma al Padre suo in cielo).

Giov. 20:17, CEI: “Yahushua le disse [a Maria Maddalena]: ‘Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Eloah mio ed Eloah vostro’”. (Il Padre quindi, così come era Eloah di Maria Maddalena, era l’Eloah del risuscitato Yahushua. È interessante che nelle Scritture non troviamo nemmeno un caso in cui il Padre si rivolga al Figlio chiamandolo “Eloah mio”).

Vedi anche alla voce “Trinità”.

Giovanni 1:1 dimostra che Yahushua è Eloah?

Giov. 1:1, VR: “Nel principio era la Parola [“il Verbo”, CEI], e la Parola era con EL, e la Parola era Eloah”. Mo ha: “il Logos era divino”. AT ed Sd hanno: “la Parola era divina”. Nel testo interlineare, ED ha “un Eloah era la Parola”. NM traduce: “la Parola era un Eloah”; altrettanto fa NTIV.

Cosa c’è nel testo greco che ha indotto alcuni di questi traduttori a evitare di dire: “la Parola era Eloah”? L’articolo determinativo (il) è presente davanti alla parola theòs (Eloah) nel primo caso, ma non nel secondo. La costruzione articolata del nome indica una persona, un’identità, mentre un predicato nominale singolare senza articolo prima del verbo (secondo il costrutto di questa frase in greco) indica una qualità di qualcuno. Perciò il versetto non intende dire che la Parola (Yahushua) fosse lo stesso Eloah col quale era, ma che la Parola era un essere divino, un Elohim. (Vedi NM, edizione con note e riferimenti, p. 1581).

Cosa voleva dire l’apostolo Giovanni quando scrisse Giovanni 1:1? Voleva forse dire che Yahushua stesso sia Eloah o che Yahushua formi un unico Eloah col Padre? Nello stesso capitolo, al versetto 18, Giovanni scrive: “Nessuno ha mai veduto Eloah; l’unigenito Figliuolo [“l’unigenito Eloah”, NM], che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere”. (VR) C’erano uomini che avevano visto Yahushua Ha'Mashyah, il Figlio? Certo! Giovanni stava dunque dicendo che Yahushua era Eloah? Ovviamente no. Verso la fine del suo Vangelo, Giovanni riassume l’argomento, dicendo: “Queste cose sono scritte, affinché crediate che Yahushua è Ha'Mashyah, il Figlio di Eloah”. — Giov. 20:31, VR.

L’esclamazione di Tommaso in Giovanni 20:28 dimostra che Yahushua sia Eloah?

Giov. 20:28 (CEI) dice: “Rispose Tommaso: ‘Mio Adonay e mio Eloah!’”

Non c’è nulla di strano a chiamare Yahushua “Eloah”, sempre che questo sia ciò che Tommaso aveva in mente. Sarebbe stato in armonia con la citazione che Yahushua stesso fece dai Salmi, dove uomini potenti, giudici, erano chiamati “dèi”. (Giov. 10:34, 35, CEI, VR; Sal. 82:1-6) Chiaramente Ha'Mashyah occupa una posizione assai più alta di quegli uomini. A motivo dell’unicità della sua posizione in relazione a Yahuveh, in Giovanni 1:18 (NM) Yahushua è chiamato “l’unigenito Eloah”. (Vedi anche Ga, Na). Anche Isaia 9:5 (CEI, VR; 9:6 in NM) descrive profeticamente Yahushua come “Eloah potente”, ma non come l’Eloah Onnipotente. Tutto ciò concorda col fatto che Yahushua è definito “un Eloah”, o un essere “divino”, in Giovanni 1:1 (NM, AT).

Il contesto ci aiuta a trarre la giusta conclusione. Poco prima della morte di Yahushua, Tommaso aveva udito la preghiera di Yahushua nella quale egli si era rivolto al Padre chiamandolo “il solo vero Eloah”. (Giov. 17:3, VR) Dopo essere stato risuscitato, Yahushua aveva mandato un messaggio agli apostoli, fra i quali c’era Tommaso, messaggio in cui diceva: “Salgo . . . all’Eloah mio e I'Eloah vostro”. (Giov. 20:17, VR) Dopo aver riportato le parole pronunciate da Tommaso una volta visto e toccato il Ha'Mashyah risuscitato, l’apostolo Giovanni disse: “Queste cose sono scritte, affinché crediate che Yahushua è il Ha'Mashyah, il Figlio di Eloah, e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome”. (Giov. 20:31, VR) Perciò, se dall’esclamazione di Tommaso qualcuno ha dedotto che Yahushua stesso sia “il solo vero Eloah” o che Yahushua sia “Eloah il Figlio”, come dice la dottrina della Trinità, deve rileggere ciò che Yahushua stesso disse (v. 17) e la conclusione chiaramente espressa dall’apostolo Giovanni (v. 31).

Matteo 1:23 indica che Yahushua, quando era sulla terra, era Eloah?

Matt. 1:23, CEI: “‘Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele’, che significa ‘Eloah con noi’”.

Nell’annunciare la futura nascita di Yahushua, l’angelo di Yahuveh disse forse che il bambino sarebbe stato Eloah in persona? No, l’annuncio diceva: “Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo”. (Luca 1:32, 35, CEI). Da parte sua Yahushua stesso non pretese mai di essere Eloah, ma il “Figlio di Eloah”. (Giov. 10:36, CEI). Yahushua fu mandato nel mondo da Eloah; perciò, per mezzo di questo unigenito Figlio, Eloah era con l’umanità. — Giov. 3:17; 17:8.

Non era insolito che i nomi ebraici incorporassero la parola “Eloah” o anche una forma abbreviata del nome personale di Eloah. Per esempio, Eliata significa “il mio El è venuto”; Ieu significa “Yahuveh è egli”; Elia significa “il mio El è Yah”. Ma nessuno di questi nomi lasciava intendere che il loro possessore fosse Eloah in persona.

Qual è il senso di Giovanni 5:18?

Giov. 5:18, CEI: “Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Eloah suo Padre, facendosi uguale a Eloah”.

Erano i giudei increduli a pensare che Yahushua volesse farsi uguale a Eloah chiamando Eloah suo Padre. Pur chiamando giustamente Eloah suo Padre, Yahushua non pretese mai di essere uguale a Eloah. Rispose esplicitamente ai giudei: “In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre”. (Giov. 5:19, CEI; vedi anche Giovanni 14:28; 10:36). Furono sempre i giudei increduli a dire che Yahushua violava il sabato, ma si sbagliavano anche in quello. Yahushua osservò la Legge alla perfezione, e dichiarò: “È permesso [‘è lecito’, VR] fare del bene anche di sabato”. — Matt. 12:10-12, CEI.

Il fatto che a Yahushua sia resa adorazione dimostra che egli è Eloah?

In Ebrei 1:6, secondo varie traduzioni, agli angeli è detto di ‘adorare Yahushua’; NM ha ‘rendere omaggio’. In Matteo 14:33, secondo Di e Ri, è detto che i discepoli di Yahushua lo “adorarono”; altre traduzioni dicono che ‘gli si prostrarono’ (CEI, Con, Ga, Na, VR), “gli resero omaggio” (NM).

La parola greca tradotta “adorare” è proskynèo, che, secondo A Greek-English Lexicon of the New Testament and Other Early Christian Literature, era anche “usato per indicare la consuetudine di prostrarsi davanti a un personaggio e di baciargli i piedi, l’orlo della veste, o baciare la terra”. (Chicago, 1979, Bauer, Arndt, Gingrich, Danker, seconda edizione inglese, p. 716) Questo è il verbo usato in Matteo 14:33 per spiegare ciò che i discepoli fecero a Yahushua; in Ebrei 1:6 per indicare ciò che gli angeli devono fare a Yahushua; in Genesi 22:5, nella Settanta greca, per descrivere quello che Abraamo fece in relazione a Yahuveh, e in Genesi 23:7 per descrivere l’atto compiuto da Abraamo, secondo l’usanza dell’epoca, nei confronti di persone con cui stava trattando un affare; in 1 Re 1:23, sempre nella Settanta, per descrivere l’azione del profeta Nathan nell’accostarsi al re Davide.

In Matteo 4:10 (CEI), Yahushua disse: “Adora [da proskynèo] il Adonay Eloah tuo e a lui solo rendi culto”. (In Deuteronomio 6:13, da cui Yahushua stava evidentemente citando, c’è il nome personale di Eloah, il Tetragramma). Se ne deduce quindi che l’atto descritto da proskynèo è riservato a Eloah solo quando è compiuto con una particolare disposizione di cuore e di mente.

I miracoli compiuti da Yahushua dimostrano che egli è Eloah?

Atti 10:34, 38, CEI: “Pietro prese la parola e disse: ‘. . . Eloah consacrò in Spirito Santo e potenza Yahushua di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Eloah era con lui’”. (Dai miracoli che vide compiere da Yahushua, Pietro non concluse dunque che Yahushua fosse Eloah, ma piuttosto che Eloah era con Yahushua. Confronta Matteo 16:16, 17).

Giov. 20:30, 31, CEI: “Molti altri segni [“miracoli”, Ga, PS] fece Yahushua in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Yahushua è il Ha'Mashyah, il Figlio di Eloah e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome”. (Perciò la giusta conclusione da trarre dai miracoli di Yahushua è che egli è “il Ha'Mashyah”, il Messia, “il Figlio di Eloah”. L’espressione “Figlio di Eloah” è ben diversa da “Eloah il Figlio”).

Profeti prenetzarym come Elia ed Eliseo compirono miracoli simili a quelli di Yahushua. Ma questo non dimostra certo che erano Eloah.

Yahushua è Yahuveh del “Vecchio Testamento”?

Vedi alla voce “Yahuveh”.

Per essere salvati è sufficiente credere in Yahushua Ha'Mashyah?

Atti 16:30-32, CEI: “‘Signori, cosa devo fare per esser salvato?’. Risposero [Paolo e Sila]: ‘Credi nel Adonay Yahushua e sarai salvato tu e la tua famiglia’. E annunziarono la parola del Adonay [“Eloah”, NAB; vedi anche Ge, nota in calce; “il messaggio di Eloah”, AT] a lui e a tutti quelli della sua casa”. (Per quell’uomo, ‘credere nel Adonay Yahushua’ si limitò forse al dire sinceramente che ci credeva? Paolo mostrò che occorreva dell’altro, e cioè conoscere e accettare la Parola di Eloah, che Paolo e Sila si accinsero quindi a predicare al carceriere. Sarebbe sincera la propria professione di fede in Yahushua se non si adorasse l’Eloah che Yahushua adorava, se non si mettessero in pratica gli insegnamenti di Yahushua circa il tipo di persone che i suoi discepoli dovrebbero essere o se non si compisse l’opera che Yahushua comandò ai suoi seguaci di compiere? Non possiamo guadagnarci la salvezza; essa è possibile solo grazie alla fede nel valore del sacrificio della vita umana di Yahushua. Ma la nostra vita deve essere coerente con la fede che professiamo, anche se far questo comportasse delle difficoltà. In Matteo 10:22 [CEI] Yahushua disse: “Chi persevererà sino alla fine sarà salvato”).

Yahushua ebbe un’esistenza preumana in cielo?

Col. 1:15-17, Con: “[Yahushua] è immagine del Eloah invisibile, primogenito di ogni creazione . . . tutto per mezzo suo e in vista di lui è stato creato”.

Giov. 17:5, CEI: “[Rivolgendosi in preghiera al Padre, Yahushua disse:] Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse”. (Anche Giovanni 8:23).

Vedi anche "La preesistena del Messyah"

Yahushua andò in cielo col suo corpo carnale?

1 Cor. 15:42-50, VR: “Così pure della risurrezione de’ morti. Il corpo è seminato corruttibile, e risuscita incorruttibile; . . . è seminato corpo naturale, e risuscita corpo spirituale. . . . Così anche sta scritto: ‘Il primo uomo, Adamo, fu fatto anima vivente’; l’ultimo Adamo [Yahushua Ha'Mashyah, che fu un uomo perfetto come lo era inizialmente Adamo] è spirito vivificante. . . . Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Eloah; né la corruzione può eredare la incorruttibilità”. (Il corsivo è nostro).

1 Piet. 3:18, CEI: “Anche Ha'Mashyah è morto una volta per sempre per i peccati, . . . messo a morte nella carne, ma reso vivo nello spirito [“nello spirito”, NVB, PIB]”. (Vedi pagina 312).

Esempio: Se uno paga il debito di un amico, ma subito si riprende quanto ha versato, è ovvio che il debito rimane. Similmente, se Yahushua, dopo essere stato risuscitato, si fosse ripreso il corpo umano di carne e sangue che aveva sacrificato per pagare il prezzo del riscatto, che effetto avrebbe avuto questo sul provvedimento preso per redimere le persone fedeli dal debito del peccato?

È vero che dopo la sua risurrezione Yahushua apparve in forma fisica ai discepoli. Ma come mai in certe occasioni non lo riconobbero subito? (Luca 24:15-32; Giov. 20:14-16) In un’occasione, per aiutare Tommaso, Yahushua apparve con i segni fisici dei chiodi sulle mani e di una ferita di lancia al fianco. Ma come gli fu possibile in quell’occasione apparire improvvisamente in mezzo a loro nonostante le porte fossero serrate? (Giov. 20:26, 27) Evidentemente in quelle occasioni Yahushua materializzò dei corpi, come in precedenza avevano fatto angeli che erano apparsi a esseri umani. Eliminare il corpo fisico di Yahushua al momento della sua risurrezione non fu un problema per Eloah. È interessante che sebbene Eloah non lasciasse nella tomba il corpo fisico (evidentemente per rafforzare la convinzione dei discepoli che Yahushua era stato veramente risuscitato), i panni di lino in cui era avvolto furono lasciati lì; eppure il risuscitato Yahushua apparve sempre completamente vestito. — Giov. 20:6, 7.

Yahushua Ha'Mashyah e l’arcangelo Michele sono la stessa persona?

Il nome di questo Michele ricorre nella Bibbia solo cinque volte. La gloriosa persona spirituale che porta questo nome è definita “uno dei primi principi”, “il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo [il popolo di Daniele]”, e “l’arcangelo”. (Dan. 10:13; 12:1; Giuda 9, CEI) Michael significa “Chi è simile a EL?” Il nome evidentemente designa Michele come colui che prende la direttiva nel sostenere la sovranità di Yahuveh e distruggere i nemici di Eloah.

In 1 Tessalonicesi 4:16 (Con), il comando di Yahushua Ha'Mashyah che dà inizio alla risurrezione è descritto come “voce di arcangelo”, e Giuda 9 dice che l’arcangelo è Michele. Sarebbe appropriato paragonare la voce imperiosa di Yahushua a quella di qualcuno che avesse meno autorità? È dunque ragionevole concludere che l’arcangelo Michele sia Yahushua Ha'Mashyah. (Fatto interessante, nelle Scritture la parola “arcangelo” non compare mai al plurale, il che fa pensare che ce ne sia uno solo).

Rivelazione 12:7-12 dice che Michele e i suoi angeli avrebbero combattuto contro Satana e avrebbero espulso lui e i suoi angeli malvagi dal cielo in relazione col conferimento dell’autorità reale a Ha'Mashyah. Successivamente Yahushua è descritto mentre guida gli eserciti celesti in guerra contro le nazioni del mondo. (Riv. 19:11-16) Non è ragionevole credere che sarebbe stato sempre Yahushua a intervenire contro colui che è chiamato “il governante di questo mondo”, Satana il Diavolo? (Giov. 12:31) Daniele 12:1 (CEI) mette in relazione il ‘sorgere di Michele’ investito di autorità con “un tempo di angoscia, come non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo”. Questo ben si adatta a ciò che proveranno le nazioni allorché Ha'Mashyah, in qualità di giustiziere celeste, interverrà contro di loro. Perciò l’evidenza indica che il Figlio di Eloah era conosciuto col nome di Michael prima di venire sulla terra, come lo è stato in seguito al suo ritorno al cielo, dove risiede come glorificato Figlio spirituale di Eloah.




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