EVOLUZIONE

by - mercoledì, gennaio 03, 2024

 





Evoluzione

Definizione: Per evoluzione organica s’intende la teoria secondo cui il primo organismo vivente si sarebbe sviluppato dalla materia inanimata. Poi, man mano che si riproduceva, si sarebbe trasformato nelle varie specie di viventi, fino a produrre tutte le forme di vita vegetale e animale esistite su questa terra. Secondo questa teoria, tutto ciò si sarebbe verificato senza l’intervento soprannaturale di un Creatore. Alcuni cercano di conciliare la fede in Eloah con l’evoluzione, dicendo che Eloah, nel creare, si servì dell’evoluzione, portando all’esistenza le forme di vita primitive, dopo di che quelle superiori, incluso l’uomo, sarebbero state prodotte mediante l’evoluzione. Insegnamento non biblico.

L’evoluzione è davvero scientifica?

Il “metodo scientifico” è così descritto: Osserva ciò che accade; sulla base di queste osservazioni formula una teoria su ciò che potrebbe essere vero; verifica la teoria con ulteriori osservazioni ed esperimenti, e vedi se le previsioni basate su di essa si realizzano. Quelli che credono nell’evoluzione e la insegnano seguono questo metodo?

L’astronomo Robert Jastrow dice: “Per loro grande dispiacere, queste domande [degli scienziati] non hanno risposte precise, dal momento che i chimici non sono mai riusciti a riprodurre gli esperimenti della natura sulla creazione della vita a partire dalla materia non vivente. Gli scienziati non sanno come ciò sia avvenuto”.  Il telaio incantato . . . e l’evoluzione creò l’intelligenza, Mondadori, 1982, trad. dall’inglese di Tullio Chersi e Lucia Maldacea, p. 23.

L’evoluzionista Loren Eiseley ammise: “Dopo aver rimproverato il teologo per la sua fiducia nel mito e nel miracolo, la scienza si è trovata nell’imbarazzante situazione di dover creare una propria mitologia, ovvero la supposizione che ciò che, nonostante lunghi tentativi, non si poteva dimostrare avvenisse oggi fosse realmente avvenuto nel passato primordiale”.  The Immense Journey, New York, 1957, p. 199.

Secondo il periodico New Scientist, “un crescente numero di scienziati, in particolare un crescente numero di evoluzionisti, sostiene . . . che la teoria darwiniana dell’evoluzione non è una teoria scientifica vera e propria. . . . Molti dei critici hanno le più alte credenziali intellettuali”. — 25 giugno 1981, p. 828.

Il fisico H. S. Lipson ha detto: “L’unica spiegazione plausibile è la creazione. So che questo è tabù per i fisici, come lo è in effetti per me, ma non dobbiamo respingere una teoria che non ci piace se ha il sostegno dell’evidenza sperimentale”. (Il corsivo è nostro).  Physics Bulletin, 1980, Vol. 31, p. 138.

I sostenitori dell’evoluzione sono concordi fra loro? Cosa fa pensare questo circa i loro insegnamenti?

Nell’introduzione dell’edizione centennale inglese dell’Origine delle specie di Darwin (Londra, 1956) si legge: “Come si sa, fra i biologi c’è una notevole divergenza di opinioni non soltanto sulle cause dell’evoluzione, ma anche sul suo effettivo meccanismo. Questa divergenza è dovuta al fatto che l’evidenza è insoddisfacente e non permette di giungere a una conclusione certa. È pertanto giusto e opportuno richiamare l’attenzione dei non specialisti sui contrasti esistenti nel campo dell’evoluzione”. — A cura di W. R. Thompson, all’epoca direttore del Commonwealth Institute of Biological Control di Ottawa, in Canada.

A un secolo dalla morte di Darwin, non abbiamo ancora la minima idea dimostrabile, o anche solo plausibile, di come sia avvenuta in effetti l’evoluzione, e in anni recenti questo ha dato luogo a una straordinaria serie di battaglie sull’intera questione. . . . Fra gli evoluzionisti stessi c’è quasi guerra aperta, e ogni gruppo [evoluzionistico] settario reclama qualche nuova modifica”. — C. Booker (che scrive per il Times di Londra), The Star di Johannesburg, 20 aprile 1982, p. 19.

La rivista scientifica Discover afferma: “L’evoluzione . . . non è presa di mira solo dai cristiani fondamentalisti, ma viene messa in dubbio anche da stimati scienziati. Un crescente dissenso si riscontra fra i paleontologi, gli scienziati che studiano la documentazione fossile”. — Ottobre 1980, p. 88.

Quale tesi ha il sostegno della documentazione fossile?

Darwin ammise: “Se molte specie . . . fossero realmente apparse improvvisamente, questo fatto sarebbe fatale alla teoria dell’evoluzione”. (L’origine delle specie, Boringhieri, 1959, trad. dall’inglese di Luciana Fratini, p. 351) Le testimonianze indicano che “molte specie” vennero all’esistenza contemporaneamente o attestano che vi fu uno sviluppo graduale, come asserisce l’evoluzione?

Sono stati ritrovati sufficienti fossili per poter trarre una conclusione valida?

Porter Kier, ricercatore della Smithsonian Institution, afferma: “Nei musei di tutto il mondo ci sono cento milioni di fossili, tutti catalogati e identificati”. (New Scientist, 15 gennaio 1981, p. 129) Il libro Guida alla storia della Terra aggiunge: “Con l’aiuto dei fossili i paleontologi possono oggi darci un eccellente quadro della vita nelle ere passate”. — Richard Carrington, Bompiani, 1958, trad. dall’inglese di Gianni Di Benedetto, p. 57.

Cosa rivela in effetti la documentazione fossile?

Il Bulletin del Field Museum of Natural History di Chicago osserva: “La teoria darwiniana [dell’evoluzione] è sempre stata intimamente legata alla documentazione fossile, e probabilmente la maggioranza delle persone pensa che i fossili siano uno dei cardini delle interpretazioni darwiniane della storia della vita. Purtroppo non è esattamente così. . . . la documentazione geologica, allora come oggi, non rivela una precisa catena graduale indicante una lenta e progressiva evoluzione”. — Gennaio 1979, Vol. 50, n. 1, pp. 22, 23.

Il libro Una visione della vita afferma: “In un intervallo di 10 milioni di anni all’inizio del periodo Cambriano, comparvero tutti i principali gruppi di invertebrati con scheletro, dando luogo alla più grande esplosione di diversificazione registratasi sul nostro pianeta”. — S. E. Luria, S. J. Gould, S. Singer, Zanichelli, 1984, trad. dall’inglese di Andrea Novelletto, p. 577.

Il paleontologo Alfred Romer scrisse: “Al di sotto [del Cambriano], ci sono formazioni sedimentarie di notevole spessore in cui dovrebbero trovarsi i progenitori delle forme riconoscibili nel Cambriano. Ma non si trovano; in questi strati antichi non vi è quasi traccia di vita, e si potrebbe dire che il quadro generale concordi con l’idea di una creazione speciale all’inizio del Cambriano”.  Natural History, ottobre 1959, p. 467.

Lo zoologo Harold Coffin afferma: “Se l’ipotesi dell’evoluzione graduale dal semplice al complesso è esatta, si dovrebbero poter trovare gli antenati di queste creature viventi improvvisamente apparse nel Cambriano; ma non sono stati trovati, e gli scienziati ammettono che ci sono scarse speranze di trovarli in futuro. Stando esclusivamente ai fatti, sulla base di ciò che effettivamente si trova nella terra, la teoria più idonea è quella di un improvviso atto creativo che abbia dato origine alle principali forme di vita”.  Liberty, settembre/ottobre 1975, p. 12.

Carl Sagan, nel suo libro Cosmo, riconosce che ‘i reperti fossili potrebbero conciliarsi con l’idea di un Grande Progettista’. — Mondadori, 1981, trad. dall’inglese di Tullio Chersi, p. 29.

È possibile che il processo evolutivo si sia verificato in seguito a mutazioni, cioè a drastici e improvvisi cambiamenti a livello genetico?

Science Digest afferma: “I revisionisti dell’evoluzione credono che le mutazioni a livello di importanti geni regolatori possano essere proprio i martelli perforatori genetici necessari alla loro teoria ‘quantistica’ dell’evoluzione per salti”. Questo periodico, comunque, cita anche lo zoologo britannico Colin Patterson, il quale ha detto: “La speculazione ha campo libero. Non sappiamo nulla di questi geni regolatori principali”. (Febbraio 1982, p. 92) In altre parole, non c’è nessuna prova a sostegno di questa teoria.

L’Encyclopedia Americana (1977) ammette: “Il fatto che la maggioranza delle mutazioni sia dannosa per l’organismo sembra difficile da conciliare con l’idea che le mutazioni forniscano la materia prima dell’evoluzione. In effetti i mutanti raffigurati nei testi di biologia sono una raccolta di malformazioni e mostruosità, e, più che un processo costruttivo, la mutazione sembra essere un processo distruttivo”. — Vol. 10, p. 742.

Che dire degli uomini scimmieschi raffigurati nei testi scolastici, nelle enciclopedie e nei musei?

In queste ricostruzioni i tessuti muscolari e il pelo sono necessariamente frutto dell’immaginazione. . . . Il colore della pelle; il colore, la conformazione e la distribuzione del pelo; i lineamenti; l’aspetto facciale: circa questi caratteri, per quanto riguarda gli uomini preistorici, non sappiamo assolutamente nulla”.  The Biology of Race, di James C. King, New York, 1971, pp. 135, 151.

La stragrande maggioranza delle concezioni degli artisti si basa più sull’immaginazione che sull’evidenza. . . . Gli artisti devono creare qualcosa che sia una via di mezzo fra la scimmia e l’uomo; più il reperto è considerato antico, più scimmiesco è l’aspetto che gli attribuiscono”.  Science Digest, aprile 1981, p. 41.

Come stiamo lentamente imparando che gli uomini primitivi non sono necessariamente selvaggi, dobbiamo anche capire che i primi uomini dell’Epoca Glaciale non erano né bestie brutali né mezze scimmie né cretini. Donde l’ineffabile stupidità di tutti i tentativi di ricostruire l’uomo di Neanderthal o anche quello di Pechino”.  Man, God and Magic, di Ivar Lissner, New York, 1961, p. 304.

I libri di testo non presentano l’evoluzione come un fatto?

Molti scienziati cedono alla tentazione di essere dogmatici, . . . ripetutamente il problema dell’origine delle specie è stato presentato come se fosse stato definitivamente risolto. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. . . . Ma la tendenza ad essere dogmatici persiste, e non rende un servizio utile alla causa della scienza”.  The Guardian, Londra, 4 dicembre 1980, p. 15.

Ma è ragionevole credere che ogni cosa sulla terra sia stata creata in sei giorni?

Alcuni gruppi religiosi insegnano che Eloah creò tutto in sei giorni di 24 ore. Ma questo non è ciò che dice la Bibbia.

Genesi 1:3-31 narra come Eloah preparò la terra, già esistente, per renderla abitabile dall’uomo. Il racconto afferma che questo fu fatto in un periodo di sei giorni, ma non dice che si trattasse di giorni di 24 ore. Anche in italiano la parola “giorno” può indicare un arco di tempo più lungo, come nell’espressione “al giorno d’oggi”. Pure la Bibbia usa la parola “giorno” per indicare un lungo periodo di tempo. (Confronta 2 Pietro 3:8). È quindi ragionevole pensare che i ‘giorni’ del primo capitolo di Genesi siano stati lunghi migliaia di anni.

Per altri particolari, vedi le pagine alla voce "Creazione".



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