BIBBIA (Sacre Scritture)

by - giovedì, gennaio 04, 2024

 




Bibbia

Definizione: Parola scritta di Yahuveh Eloah per l’umanità. Per scriverla Eloah impiegò una quarantina di segretari umani in un arco di sedici secoli, ma Egli stesso ne guidò attivamente la stesura mediante il suo spirito. La Bibbia è dunque ispirata da Eloah. In gran parte essa consiste di dichiarazioni testuali di Yahuveh e di particolari relativi all’insegnamento e alle attività di Yahushua Ha'Mashyah, il Figlio di Eloah. Vi si trovano espresse le esigenze di Eloah per i suoi servitori e ciò che egli farà per portare a compimento il suo grandioso proposito per la terra. Per aiutarci a capire meglio queste cose, Yahuveh ha fatto anche includere nella Bibbia la narrazione di ciò che avviene a individui e nazioni quando danno ascolto a Eloah e operano in armonia col suo proposito, come pure ciò che accade quando si agisce di testa propria. Mediante questo attendibile racconto storico Yahuveh ci fa conoscere i suoi rapporti con l’umanità e di conseguenza la sua meravigliosa personalità.

Ragioni per esaminare la Bibbia

La Bibbia stessa dice di essere opera di Eloah, il Creatore del genere umano

2 Tim. 3:16, 17: “Tutta la Scrittura è ispirata da Eloah e utile per insegnare, per riprendere, per correggere, per disciplinare nella giustizia, affinché l’uomo di Eloah sia pienamente competente, del tutto preparato per ogni opera buona”.

Riv. 1:1: “Rivelazione di Yahushua Ha'Mashyah, che Eloah gli diede, per mostrare ai suoi schiavi le cose che devono accadere fra breve”.

2 Sam. 23:1, 2: “Espressione di Davide figlio di Iesse . . . Lo spirito di Yahuveh parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua”.

Isa. 22:15: “Il Sovrano Adonay, Yahuveh degli eserciti, ha detto questo”.

Sarebbe logico aspettarsi che il messaggio di Eloah per tutto il genere umano fosse disponibile in tutto il mondo. La Bibbia, per intero o in parte, è stata tradotta in circa 1.800 lingue. Ha raggiunto una diffusione di miliardi di copie. Un’enciclopedia dice: “La Bibbia è il libro più letto di tutta la storia. Probabilmente è anche quello che ha esercitato la maggiore influenza. Ne sono state distribuite più copie che di qualsiasi altro libro. È stata anche tradotta più volte e in più lingue di qualsiasi altro libro”.  The World Book Encyclopedia (1984), Vol. 2, p. 219.

Le profezie bibliche spiegano il significato delle condizioni del mondo

Molti capi del mondo riconoscono che l’umanità è sull’orlo del disastro. La Bibbia predisse queste condizioni molto tempo fa; ne spiega il significato e l’esito. (2 Tim. 3:1-5; Luca 21:25-31) Ci dice cosa dobbiamo fare se vogliamo sopravvivere all’incombente distruzione mondiale e avere la prospettiva di ottenere la vita eterna in condizioni giuste qui sulla terra. — Sof. 2:3; Giov. 17:3; Sal. 37:10, 11, 29.

La Bibbia ci permette di capire lo scopo della vita

Risponde a domande come queste: Qual è l’origine della vita? (Atti 17:24-26) Perché siamo sulla terra? È solo per vivere pochi anni, trarre il meglio che possiamo dalla vita e poi morire? — Gen. 1:27, 28; Rom. 5:12; Giov. 17:3; Sal. 37:11; 40:8.

La Bibbia mostra come possiamo ottenere proprio le cose che chi ama la giustizia desidera maggiormente

Ci dice dove possiamo trovare sane compagnie, persone che si amano veramente (Giov. 13:35), come possiamo essere sicuri che avremo il cibo necessario per noi e per la nostra famiglia (Matt. 6:31-33; Prov. 19:15; Efes. 4:28), come possiamo essere felici nonostante le difficili condizioni che ci circondano. — Sal. 1:1, 2; 34:8; Luca 11:28; Atti 20:35.

Spiega che il Regno di Eloah, il suo governo, eliminerà l’attuale sistema malvagio (Dan. 2:44), e che sotto il suo dominio l’umanità potrà godere la vita eterna in perfetta salute. — Riv. 21:3, 4; confronta Isaia 33:24.

Un libro che dice di essere opera di Eloah, che spiega sia il significato delle condizioni del mondo che lo scopo della vita, e che mostra come i nostri problemi saranno risolti, merita senz’altro di essere esaminato.

Prove della sua ispirazione

È piena di profezie che rivelano una particolareggiata conoscenza del futuro, qualcosa che esula dalle possibilità umane

2 Piet. 1:20, 21: “Nessuna profezia della Scrittura sorge da privata interpretazione. Poiché la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Eloah mentre erano sospinti dallo spirito santo”.

Profezia: Isa. 44:24, 27, 28; 45:1-4: “Yahuveh . . . Colui che dice alle acque dell’abisso: ‘Prosciugatevi; e farò seccare tutti i vostri fiumi’; Colui che dice di Ciro: ‘È il mio pastore, e tutto ciò di cui mi diletto adempirà completamente’; perfino nel mio dire di Gerusalemme: ‘Sarà riedificata’, e del tempio: ‘Saranno gettate le tue fondamenta’. Questo è ciò che Yahuveh ha detto al suo unto, a Ciro, di cui ho preso la destra, per soggiogare davanti a lui le nazioni, affinché io sciolga anche i fianchi dei re; per aprire davanti a lui gli usci a due battenti, così che nemmeno le porte saranno chiuse: ‘Davanti a te andrò io stesso e raddrizzerò le scabrosità del paese. Spezzerò le porte di rame, e taglierò le sbarre di ferro . . . Per amore del mio servitore Giacobbe e di Israele mio eletto, ti chiamavo perfino per nome’”. (Isaia terminò il suo scritto verso il 732 a.E.V.).

Adempimento: Quando fu scritta la profezia, Ciro non era nemmeno nato. Gli ebrei non furono portati in esilio a Babilonia se non nel 617-607 a.E.V., e Gerusalemme e il suo tempio non furono distrutti che nel 607 a.E.V. La profezia si adempì nei particolari a cominciare dal 539 a.E.V. Ciro deviò le acque del fiume Eufrate facendole confluire in un lago artificiale; le porte di Babilonia che davano sul fiume furono imprudentemente lasciate aperte mentre in città si faceva baldoria, e Babilonia cadde nelle mani dei medi e dei persiani al comando di Ciro. Successivamente Ciro liberò gli ebrei esiliati e li rimandò a Gerusalemme perché vi costruissero il tempio di Yahuveh.  The Encyclopedia Americana (1956), Vol. III, p. 9; Luci del lontano passato, di Jack Finegan (Aldo Martello ed., 1957, trad. dall’inglese di Glauco Cambon), pp. 194, 195; “Tutta la Scrittura è ispirata da Eloah e utile” (New York, 1971), pp. 278, 280, 281, 292.

Profezia: Ger. 49:17, 18: “‘Edom deve divenire oggetto di stupore. Chiunque le passerà vicino rimarrà stupito e fischierà a motivo di tutte le sue piaghe. Proprio come al rovesciamento di Sodoma e Gomorra e delle sue città vicine’, ha detto Yahuveh, ‘nessun uomo vi dimorerà’”. (Geremia terminò di scrivere le sue profezie verso il 580 a.E.V.).

Adempimento: “Essi [gli edomiti] furono cacciati dalla Palestina nel II secolo a.C. da Giuda Maccabeo, e nel 109 a.C. Giovanni Ircano, condottiero maccabeo, estese il regno di Giuda in modo da includere la parte occ. dei paesi edomiti. Nel I secolo a.C. l’espansione romana spazzò via gli ultimi resti dell’indipendenza edomita . . . Dopo la distruzione di Gerusalemme per opera dei romani nel 70 d.C., . . . il nome Idumea [Edom] scomparve dalla storia”. (The New Funk & Wagnalls Encyclopedia, 1952, Vol. 11, p. 4114) Si noti che l’adempimento si estende fino ai nostri giorni. Non si può assolutamente sostenere che questa profezia sia stata scritta dopo che gli avvenimenti si erano verificati.

Profezia: Luca 19:41-44; 21:20, 21: “[Yahushua Ha'Mashyah] guardò la città [di Gerusalemme] e pianse su di essa, dicendo: . . . ‘Verranno su di te i giorni nei quali i tuoi nemici edificheranno attorno a te una fortificazione con pali appuntiti e ti circonderanno e ti affliggeranno da ogni parte, e getteranno a terra te e i tuoi figli dentro di te, e non lasceranno in te pietra sopra pietra, perché non hai compreso il tempo in cui sei stata ispezionata’”. Due giorni dopo, Yahushua raccomandò ai discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti accampati, allora sappiate che la sua desolazione si è avvicinata. Quindi quelli che sono nella Giudea fuggano ai monti, e quelli che sono in mezzo ad essa si ritirino”. (La profezia fu pronunciata da Yahushua Ha'Mashyah nel 33 E.V.).

Adempimento: Gerusalemme si ribellò a Roma e, nel 66 E.V., l’esercito romano al comando di Cestio Gallo attaccò la città. Tuttavia, come riferisce lo storico ebreo Giuseppe Flavio, il comandante romano “all’improvviso richiamò i soldati e, rinunciando nel modo più assurdo ai suoi piani senza aver subito alcuna sconfitta, sloggiò dalla città”. (La guerra giudaica, Libro II, 19, 7, ediz. a cura di G. Vitucci, Valla-Mondadori ed., 1978, Vol. I, p. 433) Questo diede ai netzarym la possibilità di fuggire dalla città, cosa che fecero, trasferendosi a Pella, al di là del Giordano, secondo quanto afferma Eusebio di Cesarea nella sua Storia ecclesiastica (trad. dal greco di G. Del Ton, Desclée & C.i Editori Pontifici, 1964, p. 158). Poi, verso la Pasqua del 70 E.V., il generale Tito assediò la città; in soli tre giorni fu costruita tutt’intorno ad essa una palizzata lunga oltre sette chilometri, e, dopo cinque mesi, Gerusalemme cadde. “Gerusalemme stessa fu sistematicamente distrutta e il Tempio lasciato in rovina. Il lavoro degli archeologi ci mostra oggi quanto sia stata efficace la distruzione degli edifici dei giudei in tutto il paese”.  The Bible and Archaeology, di J. A. Thompson, Grand Rapids, Michigan, 1962, p. 299.

Contiene affermazioni scientificamente accurate su cose che i ricercatori umani hanno scoperto solo in epoche successive

Origine dell’universo: Gen. 1:1: “In principio Eloah creò i cieli e la terra”. Nel 1978 l’astronomo Robert Jastrow scrisse: “Ora vediamo che l’astronomia ci porta ad adottare lo stesso punto di vista sull’origine del mondo sostenuto dalla Bibbia. I particolari differiscono, ma nelle linee essenziali la descrizione fatta sia dall’astronomia che dal racconto biblico di Genesi è la stessa: la catena di avvenimenti che porta all’uomo ebbe inizio improvvisamente e repentinamente in un momento preciso, con un lampo di luce e di energia”.  God and the Astronomers, New York, 1978, p. 14.

Forma del pianeta Terra: Isa. 40:22: “C’è Uno che dimora sul circolo della terra”. Nell’antichità era opinione comune che la terra fosse piatta. Soltanto più di 200 anni dopo che questo versetto biblico era stato scritto, una scuola filosofica greca arrivò alla conclusione che la terra era sferica, e dopo circa altri 300 anni un astronomo greco calcolò la lunghezza approssimativa del raggio terrestre. Ma nemmeno allora l’idea di una terra sferica incontrò il consenso generale. Solo nel XX secolo l’uomo ha avuto la possibilità di viaggiare in aereo, di andare nello spazio e perfino di arrivare sulla luna, vedendo così con chiarezza il “circolo” dell’orizzonte terrestre.

Vita animale: Lev. 11:6: “La lepre . . . rumina”. Per molto tempo questa affermazione fu contestata, ma infine, nel XVIII secolo, l’inglese William Cowper osservò che la lepre ruminava. L’insolito modo in cui ciò avviene fu descritto nel 1940 in Proceedings of the Zoological Society of London, Vol. 110, Serie A, pp. 159-163.

La sua armonia interna è significativa

Ciò assume particolare rilevanza se si tiene conto del fatto che i libri della Bibbia furono scritti da una quarantina di uomini, fra cui re, profeti, un mandriano, un esattore di tasse e un medico. Scrissero in un arco di 1.610 anni; non ci fu quindi alcuna possibilità di collusione fra loro. Eppure i loro scritti concordano anche nei minimi particolari. Per capire fino a che punto le varie parti della Bibbia sono armonicamente collegate fra loro, bisogna leggerla e studiarla personalmente.

Come possiamo essere sicuri che la Bibbia non sia stata cambiata?

Per numero di MSS [manoscritti] antichi che comprovano uno scritto, e per gli anni che separano l’originale dai MSS che lo comprovano, la Bibbia ha un netto vantaggio rispetto agli scritti classici [di Omero, Platone e altri]. . . . Il numero di tutti i MSS classici messi insieme è minimo in paragone con quelli biblici. Nessun libro antico è così ben documentato come la Bibbia”.  The Bible From the Beginning, di P. Marion Simms, New York, 1929, pp. 74, 76.

Secondo dati del 1971, esistono circa 6.000 copie manoscritte, complete o parziali, delle Scritture Ebraiche; la più antica risale al III secolo a.E.V. Delle Scritture Greche Cristiane, esistono circa 5.000 manoscritti in greco, il più antico dei quali risale all’inizio del II secolo E.V. Ci sono anche molte copie di antiche versioni in altre lingue.

Nell’introduzione ai suoi sette volumi sui “Papiri biblici Chester Beatty”, Frederic Kenyon scrisse: “La prima e più importante conclusione tratta dall’esame di questi [papiri] è confortante in quanto confermano l’essenziale integrità dei testi esistenti. Né nell’Antico né nel Nuovo Testamento si notano varianti notevoli o fondamentali. Non ci sono omissioni importanti né aggiunte di brani, e neanche varianti che influiscano su fatti o dottrine essenziali. Le varianti del testo riguardano cose secondarie, come l’ordine dei vocaboli o il preciso vocabolo usato . . . Ma la cosa veramente importante è la conferma, mediante prove più antiche di quelle sinora disponibili, dell’integrità dei testi a nostra disposizione”.  The Chester Beatty Biblical Papyri, Londra, 1933, p. 15.

È vero che alcune traduzioni della Bibbia aderiscono più fedelmente di altre al testo nelle lingue originali. Moderne Bibbie parafrasate si prendono a volte delle libertà che alterano il senso dell’originale. Alcune versioni risentono delle convinzioni personali dei rispettivi traduttori. Ma a queste carenze si può ovviare confrontando le varie traduzioni. E' questo che deve fare un buono studioso biblico.





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