SUCCESSIONE APOSTOLICA

by - lunedì, gennaio 01, 2024

 



Successione apostolica

Definizione: Dottrina secondo cui i dodici apostoli avrebbero avuto dei successori ai quali sarebbe stata trasmessa l’autorità per diritto divino. Nella Chiesa Cattolica Romana i vescovi come gruppo sono considerati i successori degli apostoli, mentre il papa sarebbe il successore di Pietro. Si afferma che i pontefici romani siano i legittimi successori di Pietro, ne occupino la posizione e ne assolvano le funzioni, dal momento che, si sostiene, Messyah avrebbe conferito a Pietro il primato dell’autorità sull’intera Chiesa. Insegnamento non biblico.

Era Pietro la “pietra” su cui fu edificata la chiesa?

Matt. 16:18, CEI: “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. (Il contesto [vv. 13, 20] mostra che la discussione verteva sull’identità di Yahushua).

Secondo ciò che compresero gli apostoli Pietro e Paolo, chi era la “pietra” o “pietra angolare”?

Atti 4:8-11, CEI: “Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: ‘Capi del popolo e anziani, . . . nel nome di Yahushua Messyah il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Eloah ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. Questo Yahushua è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo [“pietra angolare”, Na]”.

1 Piet. 2:4-8, CEI: “Stringendovi a lui [al Adony Yahushua Messyah], . . . anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale. . . . Si legge infatti nella Scrittura: ‘Ecco io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà confuso’. Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli ‘la pietra che i costruttori hanno scartato è divenuta la pietra angolare, sasso d’inciampo e pietra di scandalo’”.

Efes. 2:20, CEI: “[Siete] edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Messyah Yahushua”.

Cosa pensava in merito Agostino (considerato santo dalla Chiesa Cattolica)?

Sempre durante lo stesso tempo del mio sacerdozio, scrissi anche un libro contro la lettera di Donato . . . In un certo luogo del libro, parlando dell’Apostolo Pietro, dissi che la Chiesa è basata in lui come sulla pietra. . . . In seguito però ho esposto spessissimo le parole dette dal Adony: ‘Tu sei Pietro e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa’; come se per, ‘sopra questa’, si dovesse intendere quello che Pietro ha affermato quando ha esclamato: ‘Tu sei il figlio di Eloah vivo’; e che Pietro ha preso nome da questa pietra, perché raffigura la persona della Chiesa edificata sopra questa pietra, ed ha ricevuto le chiavi del regno dei cieli. Non gli è stato detto infatti: Tu sei pietra, ma Tu sei Pietro; pietra era il Messyah, e Simone che lo aveva riconosciuto come lo riconosce tutta la Chiesa, fu detto appunto Pietro”.  I due libri delle ritrattazioni, Libreria Editrice Fiorentina, 1949, traduzione del prof. Primo Montanari, pp. 117, 118.

Gli altri apostoli riconoscevano il presunto primato di Pietro fra loro?

Luca 22:24-26, CEI: “Sorse anche una discussione [fra gli apostoli], chi di loro poteva esser considerato il più grande. [Yahushua] disse: ‘I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così’”. (Se Pietro fosse stato la “pietra”, ci sarebbero stati dubbi su chi di loro ‘potesse esser considerato il più grande’?)

Dal momento che Yahushua Messyah, il capo della congregazione, è vivente, ha bisogno di successori?

Ebr. 7:23-25, CEI: “Quelli [in Israele] sono diventati sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare a lungo; egli invece [Yahushua Messyah], poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Eloah”.

Rom. 6:9, CEI: “Messyah risuscitato dai morti non muore più”.

Efes. 5:23, CEI: “Messyah è capo della Chiesa”.

Cos’erano le “chiavi” che furono affidate a Pietro?

Matt. 16:19, CEI: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

In Rivelazione (Apocalisse), Yahushua parla di una chiave simbolica da lui stesso usata per aprire privilegi e opportunità a certi uomini

Apoc. [Riv.] 3:7, 8, CEI: “Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha la chiave di Davide: Quando egli apre nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre . . . Ho aperto davanti a te una porta che nessuno può chiudere”.

Pietro usò le “chiavi” affidategli per aprire (a giudei, samaritani e gentili) l’opportunità di ricevere lo spirito di Eloah con la prospettiva di entrare nel Regno celeste

Atti 2:14-39, CEI: “Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: ‘Uomini di Giudea, e voi tutti che vi trovate a Gerusalemme . . . Eloah ha costituito Adony e Messyah quel Yahushua che voi avete inchiodato al legno!’ All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: ‘Che cosa dobbiamo fare, fratelli?’ E Pietro disse: ‘Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Yahushua Messyah, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi è infatti la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Adonay Eloah nostro’”.

Atti 8:14-17, CEI: “Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Eloah e vi inviarono Pietro e Giovanni. Essi discesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora sceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Adonay Yahushua. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo”. (Il versetto 20 indica che Pietro fu quello che prese la direttiva in quell’occasione).

Atti 10:24-48, CEI: “Il giorno dopo arrivò a Cesarea. Cornelio [un incirconciso gentile] stava ad aspettarli. . . . Pietro prese la parola . . . Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano”.

Era il cielo a dover aspettare che Pietro prendesse le decisioni per poi adeguarvisi?

Atti 2:4, 14, CEI: “Furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi. . . . Allora [dopo che Messyah, il capo della Qahal, li ebbe sospinti mediante lo spirito santo] Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò”. (Vedi il versetto 33).

Atti 10:19, 20, CEI: “Lo Spirito gli disse [a Pietro]: ‘Ecco, tre uomini ti cercano; alzati, scendi e va’ con loro [a casa del gentile Cornelio] senza esitazione, perché io li ho mandati’”.

Confronta Matteo 18:18, 19.

È Pietro a giudicare chi merita di entrare nel Regno?

2 Tim. 4:1, CEI: “Messyah Yahushua . . . verrà a giudicare i vivi e i morti”.

2 Tim. 4:8, CEI: “Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Adonay [Yahushua Messyah], giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione”.

Pietro stava a Roma?

Roma è menzionata in nove versetti delle Sacre Scritture, nessuno dei quali dice che Pietro si trovasse lì. Primo Pietro 5:13 indica che egli era a Babilonia. Questo era forse un riferimento allusivo a Roma? Che egli si trovasse a Babilonia era coerente con l’incarico affidatogli di predicare ai giudei (come indicato in Galati 2:9), dal momento che Babilonia ospitava una folta comunità ebraica. L’Encyclopaedia Judaica (Gerusalemme, 1971, Vol. 15, col. 755), parlando della stesura del Talmud babilonese, menziona le “grandi accademie [del giudaismo] a Babilonia” durante l’èra volgare.

È possibile tracciare una linea ininterrotta di successori da Pietro ai papi di oggi?

Il gesuita e teologo John McKenzie scrisse: “Non ci sono testimonianze storiche dell’intera catena di successione dell’autorità ecclesiastica”.  The Roman Catholic Church, New York, 1969, p. 4.

L’Enciclopedia Cattolica ammette: “Per quanta acribia [accuratezza] si metta nello sceverare le fonti, la lista dei p. [papi] rimane incerta in più di un caso sino all’elezione di Martino V (1417)”. — Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. IX, col. 764.

Il presunto diritto divino non significa nulla se chi asserisce di averlo non ubbidisce a Eloah e al Messyah

Matt. 7:21-23, CEI: “Non chiunque mi dice: Adonay, Adonay, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Adonay, Adonay, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità”.

Vedi anche Geremia 7:9-15.

I presunti successori degli apostoli si sono attenuti agli insegnamenti e alle pratiche di Messyah e dei suoi apostoli?

Un dizionario cattolico afferma: “La Chiesa di Roma è apostolica, perché la sua dottrina è la fede una volta rivelata agli Apostoli, fede che essa custodisce e spiega, senza aggiungervi né togliervi”. (A Catholic Dictionary, di W. E. Addis e T. Arnold, Londra, 1957, p. 176) È questo ciò che mostrano i fatti?

Identità di Eloah

Trinità è il termine impiegato per indicare la dottrina principale della religione cristiana”.  The Catholic Encyclopedia (1912), Vol. XV, p. 47.

Il NT non conosce il termine ‘trinità’ applicato a Eloah. . . . il cristianesimo primitivo non possedeva ancora una dottrina trinitaria già pienamente elaborata”. (Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento, EDB, 1980, pp. 498, 499) “Né la parola Trinità, né l’esplicita dottrina in quanto tale, compare nel Nuovo Testamento . . . La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute”.  The New Encyclopædia Britannica (1976), Micropædia, Vol. X, p. 126.

Esegeti e teologi biblici, incluso un numero sempre crescente di cattolici, riconoscono che non si dovrebbe parlare di trinitarismo nel Nuovo Testamento senza serie riserve. Da parte degli storici dogmatici e dei teologi sistematici si riconosce inoltre in modo strettamente parallelo che, quando si fa riferimento a un’esplicita dottrina trinitaria, vuol dire che ci si è spostati dalle origini del cristianesimo all’ultimo venticinquennio circa del IV secolo”.  New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XIV, p. 295.

Celibato ecclesiastico

Nell’enciclica sul “Celibato sacerdotale” (1967), Paolo VI ribadì l’esigenza del celibato ecclesiastico, pur ammettendo che “il Nuovo Testamento, nel quale è conservata la dottrina di Messyah e degli Apostoli, non esige il celibato dei ministri sacri . . . Yahushua stesso non ha posto questa pregiudiziale nella scelta dei Dodici, come anche gli Apostoli per coloro i quali venivano preposti alle prime comunità cristiane”.  Lettera enciclica “Sacerdotalis Cælibatus” di S.S. Paolo VI sul celibato ecclesiastico, Edizioni Paoline, 1967, p. 5.

1 Cor. 9:5, PS: “Non abbiamo anche noi il diritto di portare con noi una moglie credente come l’hanno gli altri apostoli e i fratelli del Adonay e Pietro?” (Altre versioni qui hanno “Cefa”, nome aramaico di Pietro; vedi Giovanni 1:42. Vedi anche Marco 1:29-31, dove si parla della suocera di Simone, cioè di Pietro).

1 Tim. 3:2, Ri: “Il vescovo bisogna che sia . . . marito di una sola donna [“non sposato che una sola volta”, CEI]”.

Prima dell’èra cristiana il buddismo imponeva il celibato ai suoi sacerdoti e monaci. (History of Sacerdotal Celibacy in the Christian Church, di Henry C. Lea, Londra, 1932, 4a edizione, riveduta, p. 6) Ancor più anticamente, gli ordini superiori del sacerdozio babilonese erano tenuti a praticare il celibato.  The Two Babylons, di A. Hislop, New York, 1943, p. 219.

1 Tim. 4:1-3, CEI: “Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche . . . Costoro vieteranno il matrimonio”.

Separazione dal mondo

Nel 1965 Paolo VI, rivolgendosi alle Nazioni Unite, disse: “I popoli della terra si volgono alle Nazioni Unite come all’ultima speranza di concordia e di pace; riteniamo di portare qui, col loro omaggio di onore e di speranza, anche il nostro proprio omaggio”.  The Pope’s Visit, New York, 1965, servizio speciale di Time-Life, p. 26.

Giov. 15:19, CEI: “[Yahushua Messyah disse:] Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia”.

Giac. 4:4, CEI: “Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Eloah”.

Ricorso alle armi

Lo storico cattolico E. I. Watkin scrive: “Per quanto sia doloroso ammetterlo, non possiamo, negli interessi di una falsa edificazione o di una disonesta lealtà, negare o ignorare il fatto storico che i vescovi hanno regolarmente sostenuto tutte le guerre combattute dal governo del loro paese. In effetti non conosco un solo caso in cui la gerarchia di una nazione abbia condannato una guerra dichiarandola ingiusta . . . Quale che sia la teoria ufficiale, in pratica la norma seguita in tempo di guerra dai vescovi cattolici è stata ‘Il mio paese ha sempre ragione’”.  Morals and Missiles, a cura di Charles S. Thompson, Londra, 1959, pp. 57, 58.

Matt. 26:52, CEI: “Allora Yahushua gli disse: ‘Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada”.

1 Giov. 3:10-12, CEI: “Da questo si distinguono i figli di Eloah dai figli del diavolo: . . . non è da Eloah . . . chi non ama il suo fratello. Poiché questo è il messaggio che avete udito fin da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era dal maligno e uccise il suo fratello”.

Alla luce di quanto precede, coloro che asseriscono di essere i successori degli apostoli hanno veramente insegnato e messo in pratica le parole di Messyah e degli apostoli?


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