PURGATORIO

by - martedì, gennaio 02, 2024

 



Purgatorio

Definizione: Secondo la Chiesa Cattolica ‘il purgatorio è un luogo o stato speciale di pena e di espiazione delle anime dopo la morte; cioè è uno stato intermedio fra la beatitudine e la dannazione, dove le anime dei giusti — o meglio, di quelli che sono morti nella carità di Eloah, ma non ancora del tutto mondi dal reato del peccato veniale o dalla pena temporale dovuta ai peccati rimessi — prima di essere ammesse alla visione beatifica espiano la loro pena, finché non abbiano pagato tutto il debito alla divina giustizia’. (Dizionario Ecclesiastico U.T.E.T., 1953-1958, Vol. III, p. 388) Insegnamento non biblico.

Su cosa si basa la dottrina del purgatorio?

Dopo aver preso in esame le dichiarazioni di scrittori cattolici su passi come 2 Maccabei 12:39-45, Matteo 12:32 e 1 Corinti 3:10-15, un’enciclopedia cattolica ammette: “In ultima analisi, la dottrina cattolica del purgatorio si basa sulla tradizione, non sulle Sacre Scritture”.  New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XI, p. 1034.

Per sostenere l’esistenza di uno stadio intermedio fra il cielo e l’inferno la chiesa si basa sulla tradizione”.  U.S. Catholic, marzo 1981, p. 7.

Cosa dicono le autorità cattoliche circa la natura del purgatorio?

Le pene del purgatorio “consistono nella lontananza da Eloah . . . e, secondo la dottrina comune dei teologi cattolici, nelle sofferenze causate dal fuoco. . . . Concentrando la loro contemplazione sugli attributi di Eloah [le anime del purgatorio] concepiscono un indicibile desiderio di vederne l’essenza, ma l’impetuoso slancio è stroncato dal limite angusto della prigione che le rinserra . . . In questa insoddisfatta brama della felicità, le anime prigioniere enumerano con rammarico le infedeltà terrene che loro causano tanta angoscia. . . . Il peccatore pentito esperimenta nello stesso tempo gioia per il perdono ottenuto e dispiacere per l’offesa recata a Eloah. Profonda soddisfazione devono provare le anime del purgatorio nel conoscere che finalmente riparano gli oltraggi fatti a Eloah”.  Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. X, coll. 337, 338. Insegnamento non biblico.

Nessuno sa con certezza cosa succede in purgatorio”.  U.S. Catholic, marzo 1981, p. 9.

L’anima sopravvive alla morte del corpo?

Ezec. 18:4, Ri: “L’anima [ebraico, nèfesh; “persona”, Ga; “chi”, CEI; “anima”, VR] che avrà peccato, quella morirà”. (Anche Ezechiele 18:20, Na)

Giac. 5:20, CEI: “Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati”. (Si noti che si parla della morte dell’anima).

Per ulteriori particolari, vedi le voci “Anima” e “Morte”.

Dopo la morte vengono inflitte altre punizioni per il peccato?

Rom. 6:7, CEI: “Chi è morto, è ormai libero dal peccato”. (Ga: “Chi è morto è affrancato dal peccato”).

I morti possono provare gioia nella fiduciosa attesa della salvezza?

Qoelet [Eccl.] 9:5, CEI: “I vivi sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla”.

Isa. 38:18, Mar: “Infatti non lo Sheòl ti celebrerà [o Yahuveh] nè ti loderà la morte: non sperano nella tua fedeltà i discesi nella fossa”. (Come possono quindi ‘esperimentare gioia per il perdono ottenuto’?)

Secondo la Bibbia, qual è il mezzo con cui si può ottenere la purificazione dai peccati?

1 Giov. 1:7, 9, CEI: “Se camminiamo nella luce, come egli [Eloah] è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Yahushua, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. . . . Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa”.

Apoc. [Riv.] 1:5, CEI: “Yahushua Ha'Mashyah . . . ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue”.



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