CONFESSIONE

by - giovedì, gennaio 04, 2024

 




Confessione

Definizione: Dichiarazione o riconoscimento, in pubblico o in privato, (1) di ciò che si crede o (2) dei propri peccati.

Il sacramento della penitenza insegnato dalla Chiesa Cattolica, il quale include la confessione auricolare (confessione segreta all’orecchio di un sacerdote), è scritturale?

Modo in cui ci si rivolge al sacerdote

Secondo la formula tradizionale, tuttora in uso in certi luoghi, il penitente si rivolge al sacerdote dicendo: “Beneditemi, o Padre, perché ho peccato”, e indicando quanto tempo è passato dall’ultima confessione.  Devozioni più care, Edizioni Paoline, 1948, p. 133.

Matt. 23:1, 9, CEI: “[Yahushua disse:] Non chiamate nessuno ‘padre’ sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo”.

Peccati che possono essere perdonati

Non c’è colpa per quanto grave ed empia, che non si cancelli grazie alla Penitenza; e non una sola volta, ma molte e molte volte”.  Catechismo Tridentino, art. 246, trad. italiana di Tito S. Centi, Edizioni Cantagalli, 1981 (con Nihil obstat e Imprimatur).

Ebr. 10:26, CEI:Se pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la piena conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati”.

Mar. 3:29, CEI: “Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno”.

Penitenze

Di frequente il confessore impone al penitente di recitare un determinato numero di “Paternoster” e di “Ave Maria”.

Matt. 6:7, CEI: “Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole”.

Matt. 6:9-12, CEI: “Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli . . . rimetti a noi i nostri debiti”. (In nessun punto della Bibbia è detto di rivolgere preghiere a Maria o tramite lei. Vedi Filippesi 4:6, e anche alla voce “Maria madre di Yahushua”).

Rom. 12:9, PS: “Il vostro amore sia sincero! Fuggite il male, seguite fermamente il bene”.

Yahushua non autorizzò gli apostoli a rimettere i peccati?

Giov. 20:21-23, CEI: “‘Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi’. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: ‘Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi’”.

In che modo gli apostoli compresero e misero in pratica queste parole? Nella Bibbia non è riportato un solo caso in cui un apostolo abbia ascoltato una confessione segreta e concesso poi l’assoluzione. Comunque, i requisiti per essere perdonati da Eloah sono esposti nella Bibbia. Gli apostoli, sotto la guida dello spirito santo, potevano discernere se le persone soddisfacevano tali requisiti e, su questa base, potevano dichiarare se Eloah le aveva perdonate o no. Come esempi, vedi Atti 5:1-11, e anche 1 Corinti 5:1-5 e 2 Corinti 2:6-8.

Vedi anche la voce “Successione apostolica”.

Le opinioni degli studiosi sull’origine della confessione auricolare differiscono

L’Enciclopedia Cattolica dice: “A partire dal sec. IV la C. [Confessione] segreta andò acquistando maggior importanza ed estensione”. — Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. IV, col. 231.

Un’altra opera cattolica afferma: “Molti storici contemporanei, sia cattolici che protestanti, fanno risalire le origini della penitenza individuale come disciplina normale alle chiese d’Irlanda, Galles e Inghilterra, dove i Sacramenti, incluso quello della Penitenza, erano di solito amministrati dall’abate di un monastero e dai suoi monaci sacerdoti. Sembra che, prendendo a modello l’usanza monastica della confessione e dell’istruzione spirituale pubblica e privata, si siano estese ai laici l’abitudine di confessarsi di frequente e la confessione di fede. . . . Tuttavia fu solo nell’XI secolo che si cominciò a concedere l’assoluzione per i peccati occulti all’atto della confessione e prima di compiere la penitenza”.  New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XI, p. 75.

Lo storico A. H. Sayce riferisce: “I testi rituali indicano che a Babilonia si praticava la confessione pubblica e segreta. Il metodo più antico e più diffuso sembra fosse proprio quello della confessione segreta”.  The Religion of Ancient Egypt and Babylonia, Edimburgo, 1902, p. 497.

Cosa credono i netzarym di Yahushua per quanto riguarda la confessione?

Confessione della propria fede mediante dichiarazione pubblica

Rom. 10:9, 10: “Se pubblicamente dichiari quella ‘parola della tua bocca’, che Yahushua è Adonay, ed eserciti fede nel tuo cuore che Eloah lo ha destato dai morti, sarai salvato. Poiché col cuore si esercita fede per la giustizia, ma con la bocca si fa pubblica dichiarazione per la salvezza”.

Matt. 10:32, 33: “Chiunque confesserà dunque di essere unito a me [Yahushua Ha'Mashyah] davanti agli uomini, anch’io confesserò di essere unito a lui davanti al Padre mio che è nei cieli; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli”.

Quando si pecca contro Eloah

Matt. 6:6-12: “Quando preghi, entra nella tua stanza privata e, chiusa la porta, prega il Padre tuo che è nel segreto . . . ‘Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome . . . e perdonaci i nostri debiti, come anche noi li abbiamo perdonati ai nostri debitori’”.

Sal. 32:5: “Infine [o Eloah] ti confessai il mio peccato e non coprii il mio errore. Dissi: ‘Farò confessione delle mie trasgressioni a Yahuveh’. E tu stesso perdonasti l’errore dei miei peccati”.

1 Giov. 2:1: “Se qualcuno commette peccato, abbiamo un soccorritore presso il Padre, Yahushua Ha'Mashyah, il giusto”.

Quando si fa un torto al prossimo o lo si riceve

Matt. 5:23, 24: “Se, dunque, porti il tuo dono all’altare e lì ricordi che il tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, e va via; prima fa pace col tuo fratello, e poi, una volta tornato, offri il tuo dono”.

Matt. 18:15: “Se il tuo fratello commette un peccato, va e metti a nudo la sua colpa fra te e lui solo”.

Luca 17:3: “Se il tuo fratello commette un peccato rimproveralo, e se si pente perdonalo”.

Efes. 4:32: “Divenite benigni gli uni verso gli altri, teneramente compassionevoli, perdonandovi liberalmente gli uni gli altri, come anche Eloah vi ha liberalmente perdonati mediante Ha'Mashyah”.

Quando qualcuno commette una grave trasgressione e desidera aiuto spirituale

Giac. 5:14-16: “C’è qualcuno [spiritualmente] malato fra voi? Chiami gli anziani della Ha'Qahal presso di sé, e preghino su di lui, spalmandolo d’olio nel nome di Yahuveh. E la preghiera della fede farà star bene l’indisposto e Yahuveh lo desterà. E se ha commesso dei peccati, gli sarà perdonato [da Eloah]. Perciò confessate apertamente i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, affinché siate sanati”.

Prov. 28:13: “Chi copre le sue trasgressioni non riuscirà, ma a chi le confessa e le lascia sarà mostrata misericordia”.

Che dire di coloro che commettono peccati ma non chiedono aiuto?

Gal. 6:1: “Fratelli, anche se un uomo fa qualche passo falso prima che se ne renda conto, voi che siete spiritualmente qualificati cercate di ristabilire tale uomo con uno spirito di mitezza, badando a te stesso affinché anche tu non sia tentato”.

1 Tim. 5:20: “Riprendi davanti a tutti gli astanti [cioè a coloro che sono personalmente a conoscenza del fatto] le persone che praticano il peccato, affinché anche gli altri abbiano timore”.

1 Cor. 5:11-13: “Vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . ‘Rimuovete l’uomo malvagio di mezzo a voi’”.



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