SANTI

by - lunedì, gennaio 01, 2024

 



Santi

Definizione: Secondo la dottrina cattolica, i santi sono persone morte che ora si trovano in cielo con Cristo e che hanno ottenuto il riconoscimento della Chiesa per eccezionali doti di virtù e santità. La professione di fede del Concilio di Trento afferma che i santi devono essere invocati come intercessori presso Eloah, e che sia le reliquie che le immagini dei santi debbano essere venerate. Anche altre religioni invocano l’aiuto dei santi. Alcune insegnano che tutti i loro membri siano santi ed esenti da peccato. Più volte la Bibbia parla di santi. Dice che i 144.000 seguaci di Yahushua unti con lo spirito sono tali.

Insegna la Bibbia che per essere riconosciuti come santi occorra prima aver raggiunto la gloria celeste?

La Bibbia menziona esplicitamente santi che sono in cielo. Yahuveh è chiamato ‘il Santo [greco, hàgion]’. (1 Piet. 1:15, 16; vedi Levitico 11:45). Yahushua Messyah fu definito “il Santo [hàgios] di Eloah” quando era sulla terra e il “Santo [hàgios]” in cielo. (Mar. 1:24; Apoc. [Riv.] 3:7, CEI) Anche gli angeli sono ‘santi’. (Atti 10:22, CEI) Nel greco originale lo stesso appellativo è attribuito a un considerevole numero di persone sulla terra.

Atti 9:32, 36-41, PIB: “Pietro, passando a visitare tutti, giunse anche tra i santi [hagìous] che abitavano Lidda. C’era poi in Joppe una discepola per nome Tabita [che morì] . . . [Pietro] rivolto al cadavere disse: ‘Tabita, risorgi’; e quella riaperse gli occhi e veduto Pietro si pose a sedere. Poi, datale la mano, la rialzò, e chiamati i santi e le vedove la restituì loro viva”. (È chiaro che quei santi non erano ancora in cielo, né era considerata santa solo una persona eccezionale come Pietro).

2 Cor. 1:1; 13:12, CEI: “Paolo, apostolo di Yahushua Messyah per volontà di Eloah, e il fratello Timoteo, alla chiesa di Eloah che è in Corinto e a tutti i santi [hagìois] dell’intera Acaia”. “Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano”. (Tutti quei primi netzarym che erano stati purificati dal sangue del Messyah e separati per il servizio di Eloah quali futuri coeredi di Yahushua erano chiamati santi. È evidente che il riconoscimento della loro condizione di santi non era rimandato a dopo la loro morte).

È scritturale invocare i “santi” perché intercedano presso Eloah?

Yahushua Messyah disse: “Voi dovete dunque pregare così: ‘Padre nostro che sei nei cieli, . . .’” Le preghiere devono quindi essere rivolte al Padre. Yahushua disse pure: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò”. (Matt. 6:9; Giov. 14:6, 14) Yahushua mostrò quindi che nessun altro poteva ricoprire il ruolo di intercessore. L’apostolo Paolo aggiunse: “Messyah Yahushua, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Eloah e intercede per noi”. “Può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Eloah, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore”. (Rom. 8:34; Ebr. 7:25, CEI) Se desideriamo veramente che le nostre preghiere siano esaudite da Eloah, non sarebbe saggio accostarci a Eloah nel modo indicato dalla sua Parola? (Vedi anche alla voce “Maria”).

Efes. 6:18, 19, CEI: “Pregate inoltre incessantemente . . . pregando per tutti i santi, e anche per me, perché quando apro la bocca mi sia data una parola franca, per far conoscere il mistero del vangelo”. (Il corsivo è nostro). (Qui vien dato l’incoraggiamento di pregare per i santi, non di pregare i santi o tramite loro. Il Dizionario Ecclesiastico [U.T.E.T., 1953-1958, Vol. III, p. 317] riconosce: “Di fatto, tutte le preghiere liturgiche della Chiesa sono sempre rivolte al Padre in nome di Yahushua. . . . A rigor di dottrina, Eloah solo dev’essere pregato, perché Eloah solo ci può esaudire”).

Rom. 15:30, CEI: “Vi esorto perciò, fratelli, per il Adonay nostro Yahushua Messyah e l’amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Eloah”. (L’apostolo Paolo, egli stesso un santo, chiedeva ai conservi cristiani, essi pure santi, di pregare per lui. Si noti però che Paolo non rivolse la sua preghiera a quegli altri santi, né le loro preghiere a suo favore sostituivano l’intima relazione che Paolo stesso aveva personalmente col Padre mediante la preghiera. Confronta Efesini 3:11, 12, 14).

Come si dovrebbe considerare la venerazione delle reliquie e delle immagini dei “santi”?

Un’enciclopedia cattolica ammette: “Pertanto è inutile cercare nel Vecchio Testamento una giustificazione del culto delle reliquie; né si presta molta attenzione alle reliquie nel Nuovo Testamento. . . . Origene [“Padre” della Chiesa] pare considerasse questa usanza un segno pagano di rispetto verso un oggetto materiale”.  New Catholic Encyclopedia (1967), Vol. XII, pp. 234, 235.

È degno di nota il fatto che Eloah seppellì Mosè e che nessun uomo ne ha mai ritrovato la tomba. (Deut. 34:5, 6) Ma Giuda 9 ci informa che l’arcangelo Michele ebbe una disputa col Diavolo circa il corpo di Mosè. Perché? Il proposito di Eloah di seppellirlo in modo tale che nessun uomo potesse sapere dove si trovasse era chiaramente espresso. L’Avversario voleva forse aiutare degli uomini a ritrovarne il corpo affinché potesse essere esposto e divenire quindi oggetto di venerazione?

Per la venerazione delle immagini dei “santi”, vedi la voce “Immagini”.

Perché i “santi” cattolici sono raffigurati col nimbo o aureola?

Alla voce “nimbo”, l’Enciclopedia Cattolica dice: “Disco che fin dal sec. IV a. C. si trova disposto intorno al capo di immagini di divinità o di esseri divinizzati. Nell’arte classica tale attributo fu dato alle divinità dell’Olimpo, specie a quelle simboleggianti la luce, come Apollo-Helios-Sole; Artemide-Selene-Luna; ad Eos-Aurora; a Phosphorus-Lucifero”. — Città del Vaticano, 1948-1954, Vol. VIII, col. 1884.

La New Encyclopædia Britannica (1976) dice: “Nell’arte ellenistica romana il Eloah sole Helios e gli imperatori romani sono spesso rappresentati con una corona di raggi. Data la sua origine pagana, questa forma fu evitata dall’arte cristiana primitiva, ma gli imperatori cristiani adottarono per i loro ritratti ufficiali un semplice nimbo circolare. Dalla metà del IV secolo, anche Messyah viene rappresentato con questo attributo imperiale . . . fu solo nel VI secolo che l’aureola divenne elemento comune nelle rappresentazioni di Maria Vergine e degli altri santi”. — Micropædia, Vol. IV, p. 864.

È appropriato mischiare cristianesimo e simboli pagani?

Quale unione [ci può essere] tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Messyah e Beliar [Belial, Satana], o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio di Eloah e gli idoli? . . . Perciò ‘uscite di mezzo a loro e abbandonateli, dice Adonay, non toccate nulla d’impuro. E io vi accoglierò, e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice Adonay onnipotente’”. — 2 Cor. 6:14-18, CEI.

È possibile che tutti i membri di un gruppo religioso siano santi ed esenti da peccato?

È senz’altro vero che tutti i componenti della Ha'Qahal dei Netzarym del I secolo erano santi. (1 Cor. 14:33, 34; 2 Cor. 1:1; 13:12, PIB, VR) Viene detto che avevano ottenuto la “remissione dei peccati” e che erano stati “santificati” da Eloah. (Atti 26:18; 1 Cor. 1:2, PIB, VR) Ciò nonostante, non asserivano di essere esenti da ogni peccato. Per nascita erano discendenti del peccatore Adamo. A causa di questa eredità dovevano spesso lottare per fare ciò che era giusto, come riconobbe umilmente l’apostolo Paolo. (Rom. 7:21-25) E l’apostolo Giovanni appropriatamente disse: “Se diciamo d’esser senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi”. (1 Giov. 1:8, VR) Perciò, essere santi nel senso in cui il termine è usato per i veri seguaci di Messyah non significa che nella carne siano esenti da ogni peccato.

Circa la questione se oggi tutti i veri cristiani siano santi con la prospettiva di una vita celeste, vedi alla voce "CIELO".



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